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Del 11-04-2022

GIOVANI E SCIENZA: L'INVITO DI SERGIO BERTOLUCCI ALL'INTERAZIONE CREATIVA

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Nell’ambito del ciclo di webinar “Dal CERN alla scuola”, promosso da Italian Teacher Program del CERN e Fondazione Golinelli, abbiamo incontrato Sergio Bertolucci, fisico ed ex direttore di ricerca e calcolo scientifico del CERN, per parlare di come favorire la collaborazione e l’interazione tra le diversità, coniugando partecipazione, competizione e intraprendenza, soprattutto tra giovani.

Professor Bertolucci, qual è stato il suo primo incontro con la scienza?

Ho iniziato a interessarmi di scienza, e più in particolare di fisica, sui banchi di scuola. È stato l’incontro con insegnanti brillanti, di materie sia scientifiche che umanistiche, a farmi apprezzare l’importanza della curiosità, una qualità dell’essere umano che, come i muscoli, va allenata e potenziata.

Negli anni successivi, l’esperienza professionale negli Stati Uniti, in Germania, in Svizzera e in Italia ha consolidato in me la convinzione che il desiderio di conoscenza sia il vero motore del mondo: la voglia di scavare più in profondità e la resistenza ai preconcetti ci rendono persone ricettive, aperte al confronto, desiderose di accettare la sfida della complessità. In poche parole, più libere.

 

Quanto è importante la collaborazione in ambito lavorativo e come si può favorire un ambiente organizzato e virtuoso?

La mia prima esperienza professionale vedeva coinvolte 18 persone; oggi, il progetto Dune, di cui sono coordinatore, ne conta ben 1500. Tuttavia, in ogni gruppo di lavoro – piccolo o grande che sia – è indispensabile avere un’organizzazione definita e funzionante. 

Come si arriva a questo risultato? Credo che il giusto bilanciamento tra competizione e collaborazione sia fondamentale. Da una parte, la competizione spinge ad arrivare all’obiettivo in tempi più rapidi e con progetti originali e ambiziosi; dall’altra, la collaborazione tra persone con competenze diverse è necessaria in qualsiasi attività complessa.
Un ulteriore ingrediente essenziale per l’organizzazione lavorativa è l’efficienza, che si ottiene con una gestione attenta delle risorse economiche e lo sviluppo della ricerca e della tecnologia.

 

Giovani e comunità scientifica: come descriverebbe questo binomio?

È un connubio molto felice, perché combina la passione della ricerca all’entusiasmo della verde età. Le persone giovani, nonostante l’inesperienza, godono infatti di alcuni vantaggi: per esempio, hanno meno pregiudizi e, di conseguenza, sono più propense all’innovazione.

 

Che consigli darebbe alle insegnanti, che hanno un ruolo così importante nella formazione della cittadinanza del futuro?

La scuola dovrebbe offrire una cassetta degli attrezzi completa, stimolare curiosità, spirito critico e intraprendenza, incoraggiare i ragazzi e le ragazze a non aver paura di sbagliare, perché da ogni fallimento si impara. ​«Un esperto è una persona che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di niente», diceva lo scrittore Arthur Bloch. E anch’io credo sia necessaria una formazione trasversale e interdisciplinare che possa offrire gli strumenti giusti per trovare il proprio percorso umano e professionale.

 

Guarda il video del webinar.

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Intervista a cura di Annalisa Perrone e Alice Zenobi