Giovedì 2 maggio (ore 17) al Museo Civico di Zoologia di Roma, si terrà il primo Dialogo di Arte e Scienza dal titolo “Oltre lo spazio, oltre il tempo" attraverso lo sguardo di Nicola Samorì.
L'appuntamento è organizzato in collegamento alla mostra Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi, prodotta da Fondazione Golinelli e SMA - Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna con la collaborazione di INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica, e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.
Il Dialogo metterà a fuoco che, così come Ulisse Aldrovandi, il percorso espositivo sfida e scavalca i concetti di spazio e tempo, portandoci in una terra di frontiera in cui gli oggetti artistici e scientifici costruiscono un'esperienza senza tempo, invitando a una visione estetica ma anche conoscitiva.
PROGRAMMA
Seguirà una visita guidata al percorso espositivo insieme ai curatori Antonio Danieli e Luca Ciancabilla e all'architetto Simone Gheduzzi.
ABSTRACT DEL DIALOGO
Scavalcare il tempo e i tempi, lo spazio e gli spazi: è una delle intrinseche vocazioni della mostra ideata da Fondazione Golinelli e Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, realizzata in occasione del 500enario della nascita di Ulisse Aldrovandi. Ora allestita nelle sale del Museo Civico di Zoologia di Roma, propone all'attenzione del visitatore e della visitatrice, con inalterato vigore rispetto all'edizione bolognese, un'attitudine culturale e intellettuale ben definita: la necessità di "giocare" con gli oggetti esposti, di non fornire punti di riferimento temporali e spaziali, avviando i sensi di ciascuno di noi verso una visione sì estetica ma anche conoscitiva. I manufatti artistici, quelli scientifici, come i naturalia che si possono ammirare al suo interno, riescono perfettamente in questo primario intento, perché, citando l’artista Nicola Samorì, "costruiscono un terreno di equivoco, qualche cosa che non rilascia indizi sufficienti a identificare con immediata chiarezza la differente appartenenza storica e culturale degli stessi. Io ad esempio sono interessatissimo a questa sorta di terra di frontiera che a un occhio attento consentono una forma di catalogazione, di cronologia. Tuttavia, c'è una forma di resistenza alla cronaca, delle forme e delle immagini, che ha la meglio". Parole che demarcano i confini dell'avventura compiuta dall'artista-pittore-scultore romagnolo oltre lo spazio e oltre il tempo, del suo viaggio onirico e visionario eppure così concretamente vero, reale, negli abissi delle leggi della natura. Di tutto questo l'artista parla con lo storico dell'arte Luigi Ficacci, pronto a portarlo in una conversazione che già si preannuncia sorprendente come lo spazio più profondo.
INFO
L'ingresso al Dialogo è libero fino a esaurimento posti. Per ulteriori informazioni: tel. 06 0608