Il terzo numero della nostra nuova newsletter è dedicato alla riflessione in corso sull'importanza della pausa estiva per studenti e studentesse dopo la chiusura dell'anno scolastico. Il dibattito pedagogico mette a confronto chi pensa che un periodo di riposo sia rigenerante e chi invece ritiene sia un'occasione per potenziare le proprie conoscenze e colmare eventuali lacune.

Che significato assumono, dunque, queste vacanze estive per studenti, genitori e insegnanti? Momento di pausa, di ritorno alla "normalità" o opportunità di sperimentare nuovi modelli educativi? Sono vacanze “per rifarsi i muscoli della mente” scrive Raffaele Iosa, che propone di affrontare la pausa scolastica post Covid-19 nelle "scuole del sole": esperienze di comunità dove ridurre al minimo l'uso della tecnologia, coinvolgendo anche i docenti.

Le vacanze, quest'anno, possono offrire l'occasione di un ritorno alla normalità per i ragazzi, fortemente provati emotivamente e psicologicamente dal lockdown. Secondo Massimo Ammaniti, autore del libro "E poi, i bambini", la pausa estiva può essere un'opportunità per ritrovare - e rivivere meglio - i vecchi ritmi. Fondamentale che i genitori si mostrino flessibili e sappiano accompagnare emotivamente i figli.

Secondo invece il professore dell'Università Cattolica Gian Paolo Barbetta, le vacanze non si devono tradurre necessariamente in uno stop: per aiutare i ragazzi che durante il lockdown non hanno potuto seguire le lezioni da remoto e sono rimasti più indietro, propone di sperimentare il modello educativo della vacation academy, che ha ottenuto risultati positivi negli Stati Uniti.

Infine, vi anticipiamo che riceverete il prossimo numero della newsletter lunedì 27 luglio, con un po' di anticipo rispetto alla cadenza usuale, ma sarà solo per permettervi di mettere in agenda gli appuntamenti di settembre. 

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