Vengono dal liceo Malpighi, dal Righi e dal Copernico, dall’ITIS Belluzzi Fioravanti, dall’IIS Salvemini e dal liceo Fanti di Carpi: sono i 14 ragazzi selezionati per la Scuola estiva internazionale di Opus Facere nata all’interno del Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità Opus Facere – fare per capire, progetto educativo innovativo che prende vita da una rete composta da Istituti scolastici della Città Metropolitana di Bologna e partner pubblici e privati del territorio. Il progetto della Scuola nasce con lo scopo di valorizzare la realtà culturale locale bolognese e italiana. La scuola si focalizza, infatti, sulla stretta correlazione tra arte e scienza, in particolare su come le scienze possono essere utilizzate a servizio della valorizzazione, della conservazione e del restauro delle opere d’arte o architettoniche.
Gli studenti sono al lavoro in questi giorni a Opificio Golinelli. Durante la prima settimana (9-13 luglio) sono stati inquadrati i casi studio, le opere d’arte o architettoniche, filo conduttore per le due settimane: occasione questa per un approfondimento sulla storia dell’arte nazionale e locale e sui temi della conservazione e del restauro. I ragazzi hanno lavorato sull’applicazione delle nuove tecnologie allo studio e alla ricerca storica relativa a opere d’arte e architettoniche. Le tecnologie digitali, la chimica, la matematica e la genetica applicate ai casi studio attraverso visite guidate a Bologna, laboratori pratici e lezioni teoriche sono al centro della seconda settimana (16-20 luglio).
La Scuola estiva internazionale è possibile anche grazie al contributo del Comune di Bologna e alla sinergia tra gli Istituti Scolastici della rete e alcuni degli attori facenti parte della rete del Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità – Opus Facere, in particolare per il contributo scientifici: Fondazione Golinelli, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, CNR – Centro Nazionale delle Ricerche di Bologna, VisIT Lab del CINECA di Bologna, Leonardo srl Analisi Restauro Manutenzione.
