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DARWIN DAY: LA CRISI CLIMATICA E LA BIODIVERSITÀ

Tipo evento Conferenza
Area evento Scuola
ONLINE EDITION

In occasione delle celebrazioni del Darwin day, il 24 febbraio dalle 10.00 alle 11.30 Fondazione Golinelli organizza insieme all’Unione Bolognese Naturalisti, al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e al Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna, "La crisi climatica e la biodiversità". Un appuntamento gratuito aperto a tutti e dedicato agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado, per celebrare la nascita di Charles Darwin (12 febbraio 1809) e raccontare le prospettive e gli impatti della transizione ecologica per la mitigazione del cambiamenti climatici, la tutela della biodiversità e il ripristino dei servizi ecosistemici.

Intervengono Ettore Randi (Unione Bolognese Naturalisti), Giorgio Vacchiano (UniMI - esperto di conservazione delle foreste) e Fabio Sgolastra (UniBO - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari-DISTAL). Introduce Raffaella Spagnuolo, Responsabile scientifico Laboratori e Program Manager Didattica 14-18 di Fondazione Golinelli. 



Programma

Ettore Randi. Le celebrazione del Darwin day oggi

La moderna teoria dell’evoluzione nasce nel 1859 quando Charles R. Darwin, dopo oltre 20 anni di studi e ripensamenti, prese la decisione di pubblicare L’origine delle specie. Darwin si pose l’obiettivo di spiegare la diversità biologica, che oggi chiamiamo biodiversità, da lui osservata in natura nel corso di un lungo viaggio intorno al mondo, ed in contrasto con le precedenti teorie fissiste e creazioniste. Fin dall’inizio il darwinismo è apparso non una teoria completa e conclusa, ma piuttosto uno sterminato programma di ricerca. Programma che ancora oggi, e sempre di più, guida gli studi delle scienze della vita, dalla biologia alla medicina, espandendosi alle discipline fondamentali delle scienze umane, come l’antropologia culturale, la psicologia, la sociologia, l’economia e persino l’arte. L’evoluzione biologica non avviene in laboratorio, ma nel mondo reale, negli ecosistemi; non è confinata nel passato della storia della vita sulla Terra, ma continua attorno a noi ed anche dentro di noi.

Giorgio Vacchiano. Piantare alberi o ripristinare foreste? Il rimboschimento al tempo della crisi climatica

Fabio Sgolastra. Impollinazione e biodiversità: minacce ed opportunità

I contributi dei due relatori presentano aspetti importanti dei rapporti fra crisi climatica e biodiversità. Il professor Vacchiano parlerà del ruolo delle foreste nella regolazione del ciclo del carbonio e dell’acqua per la conservazione di indispensabili servizi ecosistemici (il clima, la qualità dell’aria, dell’acqua, la vitalità dei terreni) e della biodiversità, ovvero delle comunità di microorganismi, vegetali ed animali che vivono in quegli ecosistemi. La transizione ecologica prevede che la deforestazione venga fermata e che vengano piantati miliardi di alberi nei prossimi anni. Due programmi eccellenti, ma anche molto ambiziosi, che richiedono la disponibilità di grandi risorse e di profonde competenze scientifiche.

Il professor Sgolastra parlerà del contributo dell’impollinazione nel mantenimento della biodiversità. Nel mondo, infatti, circa il 75% delle piante coltivate dipende dal servizio di impollinazione operato dagli animali per la produzione di semi e/o frutti. In termini di peso, circa un terzo del cibo che ingeriamo dipende da questo servizio ecosistemico. A livello economico, il suo valore annuo è di circa 153 miliardi di euro. Se consideriamo il contributo dell’impollinazione nel mantenimento della biodiversità il suo valore è inestimabile. Tuttavia, gli insetti impollinatori sono in declino e ci sono solide evidenze scientifiche che dimostrano una perdita sia in termini di abbondanza che diversità. Tra le diverse cause ci sono il cambiamento climatico, la perdita di habitat naturali e l’intensificazione agricola. In particolare, la moderna agricoltura con l’uso indiscriminato di pesticidi e la diffusione delle monocolture stanno rendendo questi ecosistemi particolarmente critici per le api e gli altri insetti impollinatori. L’essere umano può invertire questo trend ma è necessario intervenire per rendere i nostri agro- ecosistemi più diversificati in termini di ricchezza vegetale e ridurre significativamente l’uso dei pesticidi. Anche i cittadini e le cittadine possono fare la loro parte seminando piante attrattive agli insetti impollinatori e preservando i loro habitat e i siti dove possono trovare riparo e nidificare. Solo attraverso un impegno complessivo sarà possibile conservare questi importanti organismi che contribuiscono a mantenere la stabilità degli ecosistemi e il benessere della società.

 

L'incontro sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube di Fondazione Golinelli.

Per informazioni: scuola@fondazionegolinelli.it.

Area evento Scuola
A chi è rivolto
Tutti
Ragazzi 14-18 anni
Prezzi
Tutti
Gratuito
Scuole secondarie di II grado
Gratuito
Date
Da Giovedì 24 Feb 2022
a Giovedì 24 Feb 2022

Online
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54 disponibili
Tutti
Gratuito
N.PARTECIPANTI
Scuole secondarie di II grado
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