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Del 17-09-2021

MARINA TIMOTEO: L'ORIENTAMENTO COME STRUMENTO PER LA COSTRUZIONE DEL SÉ

Chiedi a chi ne sa

L’orientamento favorisce lo sviluppo professionale, sociale ed economico della collettività. È uno strumento educativo che la letteratura scientifica considera fondamentale in tutte le fasi della formazione dell'individuo, dalla scuola all'università, fino all'inserimento professionale.

Nell’ambito della rubrica “Chiedi a chi ne sa” e in occasione della sua partecipazione al progetto Obiettivo Università, abbiamo chiesto a Marina Timoteo, Direttore di AlmaLaurea, professoressa ordinaria e coordinatrice del corso di dottorato in Diritto europeo all’Università di Bologna, di spiegarci perché è importante orientare le ragazze e i ragazzi nella scelta universitaria.

 

Professoressa Timoteo, che consigli darebbe alle studentesse e agli studenti che devono scegliere il corso di laurea?

Tra i canali di informazione più adeguati c’è senz’altro UniversItaly, il portale del Ministero dell’Università e della Ricerca dedicato all’offerta formativa post-diploma. La navigazione su questo portale è tanto più agevole quanto più le ragazze e i ragazzi affrontano con consapevolezza la costruzione del proprio percorso accademico. A tal proposito, AlmaLaurea ha ideato un percorso di orientamento alla scelta universitaria, AlmaOrièntati, partendo dalle informazioni relative agli insegnamenti dei corsi e utilizzando le informazioni contenute su UniversItaly. La studentessa o lo studente risponde a una serie di domande sulle materie di studio, dando un punteggio di gradimento. La piattaforma poi restituisce tutti i corsi di laurea offerti dalle università italiane, ordinati secondo le preferenze espresse. A facilitare la lettura dei risultati c’è la possibilità di impostare filtri, ad esempio riferiti alla Regione sede degli studi, e di consultare, per ciascuna classe di laurea, i risultati delle indagini statistiche di AlmaLaurea, relative a esperienze, valutazioni ed esiti occupazionali. Una volta che le idee sono più chiare, il sito dell’ateneo è la fonte più completa a cui far riferimento.

Penso che ogni scelta che riguarda il nostro futuro debba avvenire in modo consapevole e informato, analizzando tutti gli aspetti che essa implica: dai contenuti formativi alle opportunità occupazionali, dalle valutazioni di chi ha già seguito i corsi alle professioni di sbocco. Lungo questo percorso però, resta sempre centrale l’ascolto di se stessi e delle proprie passioni. Sono proprio queste ultime il motore della scelta: parafrasando il titolo di un lavoro di George Steiner “mai, e soprattutto in queste scelte, nessuna passione dev’essere spenta”.

 

Quanto sono frequenti gli abbandoni o i ripensamenti dopo il primo anno di università, e in che misura l'orientamento può aiutare a prevenirli?

I dati più recenti sono riferiti al 2015/16: la percentuale di studentesse e studenti che abbandona gli studi universitari dopo il primo anno di corso si attesta al 12,2% per le/i laureate/i di primo livello e al 7,5% per le/i magistrali a ciclo unico. Invece, per quanto riguarda i ripensamenti, un’indagine di AlmaDiploma riferita al 2020 attesta che l’8,9% delle iscritte e degli iscritti all’università dopo un anno ha cambiato ateneo o corso di laurea.

Per evitare questi “incidenti” di percorso, l’orientamento universitario esercita un ruolo fondamentale per sostenere le/i giovani nella costruzione del sé attraverso la partecipazione ai processi educativi. L’obiettivo è accompagnare sempre più le persone a definire e sostenere, in ogni fase della vita, attitudini, interessi e competenze per una costruzione del proprio percorso formativo e professionale.

 

Le studentesse iscritte ai corsi di laurea STEM sono solo il 37%*. In che modo è possibile stimolare le ragazze a intraprendere un percorso di formazione in ambito scientifico?

Il primo aspetto su cui dovremmo agire è la diffusione capillare delle informazioni per contrastare la scarsa conoscenza delle competenze STEM in Italia. Negli ultimi due anni, i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti registrano un lieve aumento delle matricole in ambito scientifico, tendenza nella quale sono protagoniste le studentesse.

Dato il ruolo cruciale che le lauree STEM assumono nel contesto storico attuale, ci aspettiamo investimenti importanti che possano sostenere sempre di più questo inizio di trend positivo di cui le donne rappresentano una forza trainante. Un approfondimento di AlmaLaurea svolto in occasione dell’ultimo convegno (Bergamo, 18 giugno 2021) ha evidenziato che, tra chi possiede una laurea di II livello in ambito STEM, il calo del tasso di occupazione è stato più alto per gli uomini che per le donne. Restano, tuttavia, forti differenze nei tassi di occupazione con +9,2 punti a favore degli uomini tra gli STEM, e +4,4 fra i non STEM.

 

Qual è, secondo lei, il valore più importante che le prossime generazioni dovrebbero coltivare nel proprio cammino di crescita personale e professionale?

Condivisione, dialogo e superamento delle separazioni, anche nella formazione. Penso sia fondamentale saper porre in dialogo i saperi, oltre che le persone. È importante coltivare la capacità di conoscere attraverso le diversità. Questa è la base per imparare a vivere consapevolmente e per affrontare le sfide del nostro tempo.

*fonte: Report 2021 di Talents Venture e STEMiamoci

 

Intervista a cura di Annalisa Perrone, ufficio comunicazione e social media di Fondazione Golinelli

e Alice Zenobi, ufficio comunicazione e promozione eventi di Fondazione Golinelli

 

 

 

Marina Timoteo si è laureata in giurisprudenza (tesi finale sull'evoluzione del costituzionalismo moderno in Cina, Magna cum laude) presso l'Università di Macerata e si è specializzata presso l'Università di Cagliari dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia e Istituzioni dell'Africa moderna e contemporanea e dell'Asia, dopo un anno di ricerca in Cina presso la Bejing Language University e la Beijing University. Dal 2007 è professore ordinario di Diritto privato comparato all'Università di Bologna, dove insegna anche Diritto dei Paesi asiatici, Law and business in Cina e Foundations of comparative law. Oggi è Direttore di AlmaLaurea e coordinatrice del Dottorato di ricerca in Diritto europeo presso l'Università di Bologna, cofondatrice e vicedirettrice del Centro di ricerca interuniversitaria sul diritto comparato (Università di Bologna, Milano, Insubria-Como e Trieste).

 

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